Rifugio Selvata

Val Massodi
Provincia di Trento

Località di partenza: Rifugio Tuckett
Altezza rifugio: 1630m
Difficoltà: E/EE (EEA in prossimità della Bocchetta di Brenta)
Tempo indicativo del percorso: 6h
Rifugio sul percorso: Brentei, Pedrotti


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Alle prime ore del mattino... La vista a monte e a valle dal Rifugio Tuckett.
Inizia così la terza tappa del trekking, sicuramente in modo più fortunato rispetto ai giorni
precedenti dove a darci il buongiorno c'era qualche nuvola bassa e goccia di condensa.



Il sentiero che collega il Rifugio Tuckett al Rifugio Selvata è il più lungo dell'intero
nostro cammino in queste terre dolomitiche ed è anche quello che attraversa gli
ambienti più belli, o meglio quelli che a me e Valeria hanno colpito maggiormente.


Ci dirigiamo verso valle lungo un percorso panoramico. Superata la Sella del
Fridolin continuiamo a scendere fino a incontrare un bivio. Per il Rif. Brentei
prendiamo a sinistra, costeggiando lo scosceso pendio della Val Brenta.


Nelle foto soprastanti, nei pressi della Galleria Bogani. Questo tratto per-
mette di evitare facilmente un percorso che altrimenti risulterebbe esposto.


L'itinerario che collega il Rifugio Tuckett al Brentei non presenta particolari difficoltà, ad ec-
cezione di un paio di cenge esposte (di cui una dotata di corrimano) in prossimità della Gal-
leria Bogani e alcuni canali con presenza di neve in cui si è dovuti procedere con attenzione.


Il Rifugio Maria e Alberto ai Brentei.


Nella foto sotto a sinistra, il bellissimo Canalone Neri. Lingua
di neve e ghiaccio tra il Crozzon di Brenta e la Cima Tosa.


Dopo una breve pausa per rifocillarci, continuiamo il nostro cammino. Lasciandoci alle spalle il
Rifugio Brentei ci dirigiamo in direzione della Bocchetta di Brenta e quindi del Rifugio Pedrotti.


Ci alziamo di quota ed entriamo ora in una valletta chiusa e fredda. Attraversiamo di-
versi nevai che, data la temperatura bassa del luogo, sono presenti tutto l'anno. La neve
è buona e la traccia da seguire evidente, segnale che il percorso è molto frequentato.


Raggiungere la Bocchetta è possibile seguendo due percorsi differenti, posti a breve di-
stanza l'uno dall'altro. Si può risalire un ripido canalone di sfasciumi e neve oppure af-
frontare un breve e semplice sentero attrezzato. Io e Valeria scegliamo questo percorso.

Prima di intraprendere la traversata si consiglia di verificare le condizioni dei nevai e
della Bocchetta di Brenta chiamando i Rifugi Brentei e Pedrotti. In questo modo potrete
procedere con maggiore serenità oltre ad avere informazioni sulla attrezzatura da portare.


Giunti alla Bocchetta di Brenta, a quota 2552m, il Rifugio Pedrotti
è ben visibile. Altri 15 minuti circa di cammino e lo raggiungiamo.


Il Rifugio Pedrotti.


Nella foto soprastante: il Rifugio con la Cima di Brenta Bassa a sinistra e la Cima di
Brenta Alta a destra. Nel mezzo è posta l'omonima Bocchetta appena attraversata.


Pieghiamo verso la vallata sottostante, tenedoci lo splendido Monte Daino sulla destra e
la Cima di Brenta Alta a sinistra. Perdiamo quota rapidamente. La vegetazione inizia a
ricomparire, con piccoli arbusti prima e alberi sempre più grandi man mano che ci si ab-
bassa. Il percorso è molto rilassante ed è una continua metamorfosi di ambienti e vedute.


Costeggiando la Baita Massodi, continuiamo la discesa per tornati. Di fronte
ci appare imponente il Croz dell'Altissimo con la sua splendida parete Sud-
Ovest che precipita per 1000m nellaValle delle Seghe. Tra le piante del bosco
sottostante intravediamo ora i muri bianchi del Rifugio Selvata. Siamo arrivati!


Il Rifugio Selvata è posto in un bel pianoro circondato da abeti a 1630m di quota.
La posizione fa si che questa struttura risulti una tappa obbligata per tante escursioni.


Sistemati zaino e scarponi in camera, ritorniamo all'esterno per goderci fino all'ultimo il sole
di questa bella giornata, rilassandoci sulle sdraio e bevendo una meritata birra fresca. Siamo
felici e nello stesso tempo anche un po tristi perchè ci rendiamo conto che la nostra vacanza
sta per concludersi. Quella di domani sarà l'ultima tappa. Ci ritroviamo già a fare un piccolo
resoconto di quanto vissuto in questi tre giorni e, senza accorgercene, a fare progetti di trek-
king futuri... E' ora di andare a letto, domani ci aspetta il ritorno ad Andalo e il ritorno a casa.